Questo articolo è nato tra i tavoli di un’osteria toscana.
Un’amica, durante una cena, mi ha chiesto di spiegare cosa fossero questi NFT dei quali si sente tanto parlare e mi sono ritrovato in difficoltà nello spiegare, con parole semplici ad un profano del settore crypto, cosa diamine fossero.
Partiamo dalle basi.
I Non Fungible Tokens, sono oggetti digitali da collezione che possono essere acquistati e scambiati in un libero mercato online, utilizzando la tecnologia Blockchain. ‘Non fungibile’ significa proprio che questo non è intercambiabile ed è quindi unico nel suo genere.
Con l’espansione dell’uso della tecnologia blockchain in quasi tutti i settori tech, i creativi e gli investitori hanno iniziato a capire che è possibile usare questa infrastruttura, per cambiare il modo in cui l’arte e altri oggetti di valore possono essere acquistati e scambiati. Piuttosto che andare in un negozio fisico, in una galleria d’arte o partecipare a costose aste per acquistare oggetti reali, gli investitori in NFT possono rivendicare la proprietà di beni digitali, ottenuti in cambio di un pagamento, spesso effettuato in criptovalute.
OK, ma perché tutto questo Hype?
Di base, gli NFT funzionano in modo abbastanza simile ai tradizionali oggetti da collezione. L’acquirente che acquista l’NFT è in tutto e per tutto in possesso di un’opera d’arte di valore. È importante notare però che, anche se possiede l’opera, non ne detiene il copyright e nel caso abbia intenzione di rivenderla, una parte delle royalties dovute alla vendita andrebbero versate nelle tasche del creator.
L’acquisto di arte digitale è un modo del tutto nuovo anche per mostrare rinnovato sostegno alla comunità artistica: Molti artisti digitali, che negli anni hanno avuto difficoltà a ricevere un compenso significativo per il loro lavoro, stanno ora sperimentando una nuova fiducia nella loro capacità artistiche, riuscendo a monetizzare grazie alle proprie opere.
Un nuovo Rinascimento Digitale…
Parafrasando alcune frasi del noto imprenditore digitale e guru di internet, Gary Vaynerchuk, la rivoluzione portata dall’esplosione dei Non Fungible Tokens nelle nostre vite, è paragonabile a quella avvenuta più di 700 anni fa, nel passaggio tra il Medioevo e l’Età Moderna.
Al giorno d’oggi, noi comunichiamo attraverso i nostri acquisti.
Le marche che compriamo, rispecchiano il nostro senso dello stile, le cause che sposiamo mostrano i nostri interessi, i valori, le convinzioni. Allo stesso modo, pur non essendo fisici, gli NFT sono un modo per mostrare le proprie preferenze e la propria personalità al mondo, il proprio gusto e persino le proprie disponibilità economiche.
…non troppo sostenibile.
Molte sono le discussioni circa la sostenibilità energetica della Blockchain. L’infrastruttura tecnologica necessaria al funzionamento di questi scambi richiede un grande consumo di elettricità e, seppur si stia spingendo in modo da ridurre al minimo la sua Carbon Footprint, ad oggi è ottenuta in buona parte da fonti non rinnovabili.
Inoltre le Gas Fees, delle vere e proprie commissioni da pagare per assicurare la corretta validazione delle transazioni, necessarie alla creazione e successiva compravendita di questi Token, possono essere spesso molto elevate, sia per i compratori che per gli artisti, creando una vera e propria barriera all’ingresso.
Quindi?
Gli NFT sono un mercato altamente speculativo. Il valore di un Token Non Fungibile è estremamente volatile e numerosi sono coloro che credono essi facciano parte di una “bolla” che presto esploderà.
Tuttavia, pur riconoscendo tali rischi e mettendoli in conto in una corretta analisi costi/benefici, il mercato degli NFT può rappresentare un’enorme opportunità di rivalsa per quella comunità fatta da piccoli e medi artisti digital e creators contemporanei, ma anche una possibilità di accesso al mondo dell’arte per tutti coloro che non dispongono di ingenti capitali, ma vogliono comunque emozionarsi, avendo la consapevolezza di possedere qualcosa di unico nel suo genere.
